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Harada intervistato da Edge Magazine

Pubblicato da TagMaster il Mer, 23/03/2011 - 12:09
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Edge Magazine ha intervistato in questi giorni Katsuhiro Harada, discutendo sulla storia dello sviluppo di Tekken Tag Tournament 2 e sui progetti circa la sua distribuzione.
L'intervista è stata davvero lunga e per il momento riportiamo le parti salienti.

Perché avete deciso di creare Tekken Tag Tournament 2 solo ora?

Avremmo voluto farlo molto prima, ne abbiamo parlato quando stavamo per iniziare il progetto di Tekken 6. La pressione però era tale che abbiamo dovuto partire con Tekken 6 e mettere le idee su TTT2 da parte. In un certo senso, il primo Tekken Tag è servito a coronare il nostro risultato con quella che si potrebbe descrivere come la prima generazione di Tekken; per portare il franchise alla fase successiva e inaugurare la nuova generazione hardware di allora. Ciò è avvenuto con la PS2 e la PS3. Il fatto è che quando abbiamo ultimato Tekken 6 Bloodline Rebellion e stavano pensando a quale sarebbe stato il nostro prossimo passo del franchise, la maggior parte delle persone premeva per un Tekken Tag 2.


Si sta utilizzando una piattaforma di nuova generazione per questo gioco?

Questa è veramente una nuova piattaforma. Il precedente 347 è stato sostituito da qualcosa che noi abbiamo chiamiamato 369 ma, in fondo, si basa sulla stessa tecnologia. Abbiamo la stessa quantità di memoria, la stessa CPU, ecc...


Con questa secondo spin off, Tekken Tag sembra diventare un franchising a sè. Perché avete deciso di separare Tag dagli altri giochi Tekken?

Potete trovarlo strano, ma spesso le persone reagiscono sulla base di un ritmo, ci si abitua a qualcosa che diventa una routine. In un picchiaduro, vorrei descrivere questo come il modo in cui si muove la catena. Quando si dice "Tag Tournament", si capisce subito di cosa si tratta; lo si distingue subito dalla serie "ordinaria". E dal punto di vista degli sviluppatori è anche più facile mettere a fuoco: perché non stiamo cercando di fare troppe cose allo stesso tempo; in tal modo si hanno maggiori possibilità di ottenere risultati migliori. Quindi non è tanto una questione commerciale, bensì creativa: per separare le due esperienze di gioco.


Tekken Tag Tournament 2 introduce il gioco in rete, ma al momento sembra essere limitato al Giappone, Asia e Oceania. Qual è stato il motivo?

Nelle versioni precedenti di Tekken avevamo esportato solo pochi nostri cabinati in Nord America e in Europa e, al giorno d'oggi, il mercato delle sale giochi è praticamente estinto in queste zone. Quindi la distribuzione arcade di Tekken Tag Tournament 2 (come per Tekken 6 n.d.r.) verrà effettuata in Giappone, Asia e Oceania.


Avete rinnovato i modelli dei personaggi per Tekken Tag 2. Come avete fatto a farlo senza compromettere la loro personalità?

Non avete idea di quanto sia stato difficile e quanto lo sia ancora! Sono ancora titubante. In Occidente il fotorealismo è lo standard e le ultime creazioni dei colleghi occidentali ne sono la dimostrazione. Tekken non è su questa linea. Tekken, così come Street Fighter o Guilty Gear, è caratterizzato dallo stile artistico. E' un mix di CG con un modo molto giapponese di progettare i personaggi; quasi anime. Quindi la modifica dei modelli, portandoli alla fase successiva, è un processo molto difficile e bisogna stare attenti a non danneggiarli agli occhi dei fans. Abbiamo fatto una nuova serie di shader con l'uso di mappature normali. La qualità dei modelli dei personaggi appare molto migliorata, ma sono sicuro che ci saranno persone che forse non ne saranno entusiaste come noi. Stiamo ancora lavorando su questi modelli, in tal modo la versione finale potrebbe offrire un po' di realismo più, oppure un tocco anime più forte. Non possiamo dirvelo ora come ora.


Heihachi Mishima era brizzolato e vecchio nei giochi precedenti, ma in Tag 2 è visibilmente più giovane. Perché?

Heihachi è uno dei personaggi più longevi del gioco ma, come forse sapete, il suo doppiatore è deceduto. Abbiamo pensato che, date le circostanze, sarebbe stao opportuno cambiare le cose, rendendolo un po' più giovane. Ci siamo riusciti molto bene e, quasi magicamente, per spiegare questo fatto: in fondo ha bevuto una pozione che lo ha reso più giovane! Sì, mi direte, "Che diavolo!?" Ma noi siamo fatti così!